Dedicata a Santa Maria
degli Angeli la parrocchiale di Lavertezzo, ricordata con particolare affetto dal Servo di
Dio, il vescovo Aurelio Bacciarini, nella lettera pastorale della Quaresima 1922:
«La
Parrocchia fu il mistico albergo, dove io nacqui alla vita della Grazia con il lavacro del
Battesimo; fu il giardino olezzante per fede antica e per costume casto, ove trascorsi
l’infanzia e la fanciullezza. Fu il cenacolo santo della Prima Comunione. Fu la
sorgente di emozioni incancellabili provate ai piedi degli altari nella letizia immacolata
delle Feste del Signore. Fu la famiglia cristiana raccolta e stretta attorno al Parroco».
Anticamente sorgeva una semplice cappella dedicata a Sant’Antonio,
trasformata e ampliata nel XVI secolo e in periodi successivi, fino alla sua completazione
sul finire del settecento. Sul timpano della facciata tardo barocca, plasticamente
articolata da pilastri, sta l’affresco della Madonna, eseguito nel 1780 da Giuseppe
Pancaldi e restaurato recentemente. Suggestivo il sagrato, «a cui si accede salendo i
pochi gradini delle cordate che si dipartono dalla strada cantonale».
In questa chiesa
Aurelio Bacciarini fu battezzato il 9 novembre 1873 e il 13 giugno 1897 il novello
sacerdote, ordinato il 12 giugno a Lugano, celebrava la sua prima Messa.
Così, nella
citata lettera pastorale della Quaresima 1922, parlerà della sua Lavertezzo:
«Cara
Parrocchia del mio Battesimo, che chiudi in seno l’umile storia dei miei padri, e
stendi le braccia sui miei monti, vivi al ricordo, all’amore, alla fedeltà dei tuoi
figli e sii, come fosti, il focolare della fede, l’asilo della pace e la scuola del
bene».
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