martedì 2 ottobre 2012

IL DECRETO DI VENERABILITA'

AURELIO BACCIARINI
della Congregazione dei Servi della Carità
Amministratore Apostolico di Lugano
(1873 —1935)



DECRETO DI VENERABILITA'

«Sono stato creato come testimone davanti agli uomini. Dipenderà anche da me se Cristo sarà accolto o rifiutato, dalla mia luce o dalle mie tenebre. La mia fede si fa giudice implacabile di me stesso».

La vita di Mons. Aurelio Bacciarini, efficacemente sintetizzata in queste austere parole, fu dominata dall'anelito di testimoniare con la concretezza della fede e delle opere l'amore di Dio per le sue creature. La fede è stata il timone che ha regolato la navigazione della sua esistenza e lo ha accompagnato negli anni difficili dell'infanzia, nel fervore dell'adolescenza, nell'intensa riflessione del periodo formativo del seminario, nel fecondo servizio pastorale come parroco e come religioso guanelliano, nell'impegnativo ministero episcopale. In una sequenza di «silenziose preparazioni» alle varie tappe del suo cammino, il Bacciarini ha sempre consapevolmente vissuto alla luce della parola di Gesù: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15,16).

Il Servo di Dio era nato a Lavertezzo nel Canton Ticino (Svizzera) 1'8 novembre 1873, settimo figlio di una famiglia molto modesta. Il giorno seguente ricevette il Battesimo e all'età di sette anni gli fu amministrata la Confermazione. Fin dalla fanciullezza manifestò una intelligenza vivace e un carattere amabile: su questa componente naturale si innesterà l'azione della grazia, favorita dalla costante partecipazione alla preghiera in famiglia e in parrocchia.

In questo contesto sorse in lui la vocazione al sacerdozio che culminò nell’ordinazione, avvenuta nel 1897 a Lugano.

Il primo apostolato di don Bacciarini si svolse nella parrocchia di Arzo, e, successivamente, come educatore e insegnante nei seminari di Lugano e di Collegio, ambienti nei quali dove  don Aurelio lasciò una luminosa testimonianza di fede.

«L'amore di Cristo ci spinge» (II Cor 5,14): l'espressione dell'Apostolo Paolo bruciava nell'animo del giovane sacerdote, stimolava le sue scelte ed orientava le sue  azioni. Motivato dalla ricerca di una sempre maggior perfezione, nel 1906 chiese al Vescovo il permesso di aggregarsi all'incipiente Congregazione dei Servi della Carità del Beato Luigi Guanella nella quale Il 24 marzo 1908 emise la professione religiosa.

Una formidabile  esperienza era riservata a don Aurelio: essere il primo parroco della nascente comunità di S. Giuseppe al Trionfale nella cintura periferica di Roma. Per tale compito Guanella offrì al Papa S. Pio X, il sacerdote “migliore” della sua congregazione. Don Bacciarini iniziò il suo ministero parrocchiale ed in poco tempo trasformò una collettività umana informe e precaria in una seminagione di valori, regolarizzando matrimoni, amministrando i sacramenti dell'iniziazione cristiana, organizzando la parrocchia con intuizioni profetiche e di avanguardia.

La sua carità verso il prossimo si fa eroica quando nel 1915, Buon Samaritano, in occasione del terremoto della Marsica compì numerosi viaggi nel territorio di Avezzano, per dare assistenza  in Roma a bambini orfani, vecchi senza casa ed ammalati.

Alla morte di don Guanella, Aurelio Bacciarini venne eletto superiore generale della Congregazione. In questo nuovo ruolo si impegnò con fervore e diligenza a coltivare lo spirito del Fondatore e a redigere le Costituzioni.

Era trascorso poco più di un anno, quando il Sommo Pontefice Benedetto XV gli comunicò l’elezione a Vescovo titolare di Daulia ed Amministratore Apostolico di Lugano. All'obiezione di don Bacciarini di non essere adeguato a quel ministero, il Papa come risposta gli donò la sua croce pettorale e il suo anello.

All'ingresso in diocesi Mons. Bacciarini pronunziò parole che segnavano la direzione di marcia del suo ministero episcopale: «Io pongo la mia povera vita sulle vostre teste come sopra un altare ed intendo consumarla ed immolarla per il bene e la salvezza di tutti». Fin dall'inizio volle collocare il Cuore di Cristo come sorgente di santità per il suo popolo e favorì la consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore.

Patrimonio del suo magistero episcopale sono le lettere pastorali, i congressi, i pellegrinaggi diocesani, le visite alle parrocchie, la cura per il seminario e per le vocazioni e soprattutto la testimonianza nel tempo della malattia: le sue condizioni di salute, infatti, andarono progressivamente deteriorandosi e molto frequenti divennero i ricoveri in ospedale. Ma ciò che le infermità gli impedivano di compiere era supplito dalla costante preghiera e dall'accorata partecipazione alle vicende del suo popolo. La sua sofferenza, abbracciata in un atto di consacrazione vittimale, è stata la più autentica cattedra di santità. Come accade nel cammino di alcuni santi, anche al Bacciarini fu riservata  l’agonia della «notte oscura» del dolore,del dubbio e della tentazione. Fu in quest'ultima prova che in lui trionfò la speranza cristiana.

A Sorengo presso Lugano, il Vescovo Aurelio spirò, consumato nella carne per la passione delle anime: era il tardo pomeriggio del 27 giugno 1935, mentre si celebravano i primi vespri della festa del Sacro Cuore, quel Cuore che egli aveva tanto amato e fatto amare.  Il popolo immediatamente testimoniò la convinzione comune che fosse morto un santo. I funerali furono un'apoteosi, a tal punto che moltissimi fedeli non poterono entrare in cattedrale.

In virtù di questa fama di santità, il 1° luglio 1946, presso la Curia della Diocesi di Lugano, si aprì il Processo Informativo che si chiuse il 25 marzo 1964, cui fecero seguito i Processi Rogatoriali. La loro validità è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con Decreto del 9 luglio 1982. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, si è tenuto il 30 marzo 2007 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 22 gennaio 2008, sentita la relazione del Ponente della Causa, l'Ecc.mo Mons. Andrea Maria Erba, Vescovo emerito di Velletri-Segni, hanno riconosciuto che il Servo di Dio Aurelio Bacciarini ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

Presentata quindi un'attenta relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Benedetto XVI da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel sottoscritto giorno solennemente dichiarò: Constano le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle annesse, in grado eroico, del Servo di Dio Aurelio Bacciarini della Congregazione dei Servi della Carità, Amministratore Apostolico di Lugano, nel caso e per, il fine di cui si tratta.

Il Beatissimo Padre ha dato mandato di rendere pubblico questo Decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma il giorno 15 del mese di marzo dell'Anno del Signore 2008.

JOSE' Card. SARAIVA MARTINS
Prefetto

+ MICHELE DI RUBERTO
Arcivescovo tit. di Biccari
Segretario

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